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A cosa servono le erbe adattogene

Le erbe adattogene migliorano le funzioni generali dell’organismo. Gli adattogeni estratti da queste piante, sono delle sostanze naturali che, oltre alla funzione antiossidante, aiutano ad adattarsi alla stanchezza, migliorano il metabolismo dell’organismo, aumentano la resistenza fisica e psicologica verso lo stress ambientale e verso le malattie acute e croniche migliorando l’azione del sistema immunitario.

 

Le erbe adattogene: le definizioni

Gli  adattogeni sono stati descritti per la prima volta dal Dott. Nikolai Lazerev:

“Gli adattogeni sono sostanze che permettono al corpo di contrastare gli eventi avversi sia fisici che chimici che biologici, aumentando le resistenze non specifiche e permettono all’organismo di adattarsi agli stressor ambientali”.

Nel 1968 il Dott. Israel I. Brekhman, ed il Dott. I.V. Dardymov hanno scritto che un adattogeno per essere tale non deve essere tossico per chi lo assume, deve aumentare la risposta agli stressors ambientali producendo una risposta non specifica; deve essere, inoltre, in grado di ricostruire l’equilibrio fisiologico dell’organismo, quando questo viene perturbato dagli agenti esterni aggressivi.

 

Le erbe adattogene: l’importanza della totalità della pianta

Anche per le erbe adattogene vale il principio che la pianta presa nella sua globalità è più attiva del singolo principio. Come per la fitoterapia, non si tratta di utilizzare i principi attivi estratti dalla pianta con funzioni particolari (acido acetilsalicilico, l’aspirina estratta dalla corteccia della china), ma si deve usare la pianta nel suo insieme (il fitocomplesso). Le piante sono sempre state studiate ricercando i principi attivi in loro presenti. Il principio attivo viene isolato ed applicato alla malattia ritenuta sensibile. Questo risultato per quanto positivo, distrugge l’unità biologica della pianta intera. Il biancospino che ha azione sulla funzione del cuore, ad esempio, contiene dei principi attivi, dei flavonoidi, che sono i responsabili di questa azione. Bene, quando questi sono stati isolati ed utilizzati singolarmente, non si è riuscito a riprodurre la stessa azione sul cuore!

Inoltre, utilizzando la pianta nella sua totalità, anche i principi attivi che da soli non hanno azione biologica, ovvero non agiscono per la salute della persona, insieme hanno un effetto diverso e non altrimenti quantificabile. Si ottiene così lo stesso risultato restando sotto la soglia di tossicità del principio singolo. Tutto questo vale anche per gli adattogeni.

 

Le erbe adattogene: i vantaggi

Gli adattogeni stimolano il sistema che regola la capacità di risposta agli stress, ovvero le strutture cerebrali: lobo frontale del cervello, ipotalamo, ipofisi e ghiandole surrenali.

Le teorie sul loro meccanismo d’azione sono tante e complesse, probabilmente stimolano il sistema neuroendocrino attraverso diverse vie metaboliche. Agiscono sulle ghiandole endocrine come l’ipofisi, la tiroide, le paratiroidi, le surrenali, il pancreas, le ovaie, i testicoli, sul sistema immunitario e sulle vie neurologiche migliorando la loro possibilità di azione e di reazione. Diversi studi in vivo ed in vitro hanno confermato queste azioni, ma non sono sufficienti: il loro numero  è ancora ridotto perché la scienza le accetti.

Le erbe adattogene aiutano l’organismo in tutte le condizioni di stress, in particolare il sistema neuroendocrino e tutte le funzioni surrenaliche. In questo modo riescono a ridurre al minimo il danno che lo stress provoca e tutti gli effetti negativi che ne conseguono.

Questi farmaci vegetali,  aiutano a mantenere l’omeostasi (l’equilibrio) dell’organismo, ovvero a ridurre sia l’iperreattività che l’iporeattività del sistema nervoso, del sistema immunitario, della pressione arteriosa. Possono avere anche un’azione preventiva perché aumentano le resistenze non specifiche dell’organismo ai vari stressors, aumentano la produzione di energia, amplificano anche l’azione contro i radicali liberi, proteggendo le cellule contro lo stress ossidativo, ovvero conto il danno provocato dal radicali liberi, migliorano le condizioni di benessere ed influenzano in modo positivo sia il corpo che la mente.

Anche l’influenza che gli adattogeni hanno sulla psiche e sul corpo è globale. Ormai è assodato che i pensieri positivi fanno stare meglio e chi è sereno si ammala meno di chi è stressato e sofferente. Anche la meditazione e la preghiera possono cambiare la biochimica del cervello e migliorare le risposte immunitarie. Lo stato d’animo, la percezione che abbiamo del nostro ruolo nella società possono modificare le risposte immunitarie in senso positivo, come le possono peggiorare in senso negativo lo  stress e la depressione.

In pratica, grazie a questi farmaci naturali si potenzia la risposta agli stress fisici, chimici, ambientali ed emozionali attraverso una migliore connessione tra il sistema neurologico, quello endocrino e quello immunitario. Questi prodotti ottimizzano le risposte di adattamento, regolando sia la risposta eccessiva che quella troppo scarsa, diminuendo i danni che gli effetti negativi degli eventi stressanti possono causare.

La loro azione principale si esplica aumentando la produzione di energia a livello delle cellule, ovvero aumentano la produzione di ATP,  per combattere in modo ottimale lo stress ossidativo, in pratica i danni provocati dai radicali liberi.

Gli adattogeni migliorano anche l’azione del fegato che agisce sia come organo di pulizia delle tossine che provocano le reazioni chimiche causate dallo stress, che la produzione di energia attraverso l’uso delle riserve di zucchero (glicogeno) che è presente nel fegato. In questo modo si riduce anche il logoramento causato dai processi biologici che provocano l’invecchiamento progressivo dell’organismo.

Quali sono quindi i vantaggi in sintesi delle erbe adattogene?

  • Aiutano ad affrontare lo stress fisico e psichico;
  • Combattono lo stress ossidativo;
  • Equilibrano le risposte fisiche e psichiche;
  • Aumentano le difese immunitarie;
  • Migliorano le funzioni cerebrali;
  • Attivano il  metabolismo delle cellule e la produzione di energia;
  • Sono privi di effetti collaterali se usati in modo ragionevole e seguendo le indicazioni degli esperti;