Il virus influenzale è presente da millenni nella popolazione umana: le prime epidemie sono state descritte dai Greci nel V secolo A.C. Fu il medico Ippocrate che la descrisse per la prima volta circa 2400 anni fa.
Alcune recenti Indagini di siero-archeologia hanno evidenziato che virus simili dal punto di vista della struttura (antigeni) a quelli circolanti oggi erano già presenti nell’uomo durante diverse epidemie negli anni 1830-1833.
Le epidemie ci sono tutti gli anni e colpiscono diverse zone geografiche del mondo in modo più o meno aggressivo. Le pandemie (infezione diffusa rapidamente in tutto il mondo) ci sono ogni 10-50 anni e si estendono rapidamente in tutto il pianeta.
Il primo isolamento del virus risale al 1933 in Inghilterra. Da allora sono stati identificati tre tipi di virus influenzale, del genere Orthomixovirus: i tipi A e B, responsabili dell’influenza classica, e il tipo C, generalmente asintomatico o in causa nel raffreddore comune.
I virus influenzali A e B vanno incontro a frequenti e permanenti cambiamenti della loro struttura (antigeni), determinando la comparsa di nuovi sottotipi.
Poiché la popolazione umana ed animale non ha mai incontrato i nuovi virus, questi sono la causa delle epidemie influenzali che si sviluppano ogni anno.
Nei soggetti sani il vaccino induce un’immunità temporanea, pertanto chi si vaccina, deve ripetere il vaccino ogni anno. Chi contrae la malattia, ha di solito un’immunità permanente e negli anni successivi riuscirà ad ammalarsi di meno se i virus sono gli stessi o simili a quelli degli anni precedenti.
Ad esempio nella stagione 2015-2016 in base a quanto ha comunicato il WHO (OMS) i virus responsabili saranno:
- A/California/7/2009 (H1N1)pdm09-like virus;
- A/Switzerland/9715293/2013 (H3N2)-like virus;
- B/Phuket/3073/2013-like virus.
Chi è in buona salute e non è affetto da malattie croniche o immunitarie ed ha contratto negli anni passati un’influenza con uno di questi virus sarà sicuramente immune da quella di quest’anno, o si ammalerà in modo meno violento.
Chi è stato vaccinato con virus simili avrà un livello di anticorpi minori e se non ci vaccina si ammalerà con più facilità. Per questo motivo il vaccino deve essere ripetuto ogni anno.
Se invece i virus diventano molto aggressivi (e non dovrebbe succedere quest’anno, la diffusione del contagio è inferiore allo scorso anno) ed è in grado di provocare una infezione improvvisa e invasiva in tutti i gruppi di età su scala mondiale, allora si parla di “pandemia”: in questi casi l’influenza si diffonde in tutto il pianeta ed è molto aggressiva. Il nuovo virus è in grado di trasmettersi da uomo a uomo in modo efficace e virulento. Ciò fortunatamente non è avvenuto, ad esempio, per il virus di Hong Kong del 1997, molto pericoloso e spesso mortale. In questo caso, il ruolo del vaccino antinfluenzale, può essere molto importante ed utile.