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Freddo e febbre: cosa fare per i lattanti?

In Inverno, il freddo improvviso può diventare una causa di malattia nei bambini piccoli. Le infezioni delle alte vie respiratorie sono molto comuni nei bambini piccoli, anche se non bastano solo le brusche variazioni di temperatura a provocarle. In Scandinavia i bambini vengono abituati fin da lattanti a dormire fuori casa al freddo, adeguatamente coperti,  anche a -10 gradi °C. Questo non è concepibile per le nostre abitudini, ma i bambini del Nord Europa sono più abituati e meno sensibili dei nostri al freddo.

Un colpo di freddo improvviso può favorire un’infezione e provocare un rapido innalzamento della temperatura in un bambino piccolo che è abituato a vivere in case molto riscaldate, e quando esce percorre strade molto inquinate dalle polveri sottili.

Un episodio di febbre in un neonato ed in un lattante, deve sempre essere osservato con attenzione. Occorre sempre chiedere il parere del Pediatra.

Tuttavia si può valutare l’urgenza in base alla temperatura del bambino:

bisogna distinguere tra una febbre sotto i 38 °C ed una sopra.

Il ricorso al medico nel primo caso (sotto i 38 °C) non deve essere urgente, ma si possono attendere 24, 36 ore, molte volte queste febbricole sono di origine virale e  si risolvono spontaneamente.

Nel secondo caso (sopra i 38 °C), ed in particolare se il bambino è sofferente, agitato, piange, suda molto e non vuole bere, è meglio sentire il Pediatra. In ogni caso, se il piccolo ha meno di tre mesi è meglio rivolgersi subito al Medico dell’ospedale per fare i necessari accertamenti, non basta la visita del Pediatra. Anche per il neonato è assolutamente infondato il timore che fare uscire un bambino con febbre comporti dei problemi di salute. Una diagnosi in ambiente protetto (ambulatorio medico) è sicuramente più accurata, è importante eseguire un tampone faringeo o un esame delle urine.

Quindi, portate serenamente il lattante con la febbre dal vostro Pediatra, per fare la visita ed i necessari accertamenti. Per misurare la temperatura in un neonato (ed anche  nei bambini più grandi) è meglio usare un termometro ascellare o rettale di quelli digitali con sonda flessibile,  piuttosto che quello auricolari o i succhiotti, che richiedono una certa esperienza nel valutare il risultato, ed a volte rilevano temperature abnormi creando ansia e panico nei genitori.

 

Per maggiori informazioni potete consultare il mio ultimo libro: Il Pediatra a Casa. Vademecum essenziale per la cura del bambino dalla nascita all’adolescenza.

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