Motivare un bambino “grassottello” ad uno stile di vita corretto
Parlare e convincere dei genitori in sovrappeso sull’utilità che il proprio figlio, anche lui grassottello dimagrisca, può essere o un’opera di educazione sanitaria importante e meritoria, o una grande perdita di tempo sia per i genitori sia per il medico, “non c’è peggior sordo di chi non vuole intendere”.
Tuttavia, chi si reca dal medico perché ha problemi di sovrappeso, non riesce a dimagrire, e vede suo figlio avviato sulla stessa strada, vuole un consiglio ed un aiuto.
La sinergia si aziona tra i genitori che vogliono ascoltare e il medico. Di conseguenza il bambino può ottenere dei risultai insperati, per quanto auspicati.
I genitori in sovrappeso o francamente obesi spesso hanno sperimentato diete di tutti i tipi, hanno frequentato centri estetici dalle promesse incredibili, e si sono arresi. Ciò nonostante, leggendo sulle riviste od ascoltando il telegiornale che parla sempre più spesso dell’obesità come una vera e propria malattia, si rendono conto che hanno un figlio che dovrà affrontare i loro problemi, di salute e relazionali.
Rispetto a pochi anni fa, a causa della modificazione in senso sedentario dello stile di vita, tipico della società post industrializzata, i problemi dovuti alla mancanza di movimento ed alla cattiva alimentazione, compaiono più precocemente e sono sempre più gravi. La sindrome metabolica un’associazione tra obesità, pressione sanguigna alta, livelli di zucchero nel sangue, di colesterolo LDL, di trigliceridi tutti alti, associati a bassi livelli di HDL, il colesterolo buono, fino a pochi anni fa interessava solo gli adulti, ora viene descritta con sempre maggior frequenza anche nei bambini e negli adolescenti.
Questo non è comunque un destino ineluttabile, possiamo fare molto per aiutare sia i bambini sia le famiglie.
In pratica, si potrà motivare il bambino a cambiare il suo stile di vita solo quando sarà preceduto ed aiutato dall’intera famiglia.
Il bambino grassottello non deve diventare un atleta, vincere gare o compiere prestazioni sportive importanti, deve solo stare meglio.
Mettersi in movimento fare attività fisica, partecipare ad un gruppo sportivo potrà essere importante, ma se non è associata ad un aumento di movimento nella vita quotidiana tutto risulterà inutile, Non sono tre ore alla settimana di pallavolo o di basket che possono modificare i metabolismo di un bambino se non vengono associate ad una diversa quotidianità.
Ecco alcuni esempi di movimento quotidiano:
- Andare a scuola a piedi, se non è tanto lontana oppure parcheggiare la macchina in un luogo distante ed iniziare a camminare;
- Mandare il bambino a fare le commissioni (dal panettiere, al supermercato, in edicola), non usare l’ascensore a casa, ma solo le scale;
- Chiedere al bambino un aiuto per svolgere le normali faccende domestiche, come apparecchiare e sparecchiare, scopare il pavimento o togliere la polvere;
- Fare almeno 40 minuti di lunghe passeggiate insieme, (non a guardare le vetrine, ma all’aperto nel parco della città, lungo un fiume, sul mare);
- Trovare altri bambini che vogliano camminare insieme;
- Lasciare giocare il bambino dopo la scuola per almeno 1 ora prima di fare i compiti;
- Farlo partecipare ad un gruppo sportivo durante tutto l’anno;
- Regolare le ore di sonno (deve dormire almeno 10 ore per notte);
- Non si deve guardare la televisione durante i pasti (si perde il contatto con quanto si mangia e si esagera);
- Evitare la televisione in camera.