Il bambino ormai viene esposto al sole sia in estate che in inverno: andare in spiaggia prendere il sole o in montagna a sciare provoca l’esposizione della pelle del piccolo ai raggi del sole. La luce solare è benefica per la nostra salute, attiva la vitamina D, migliora le possibilità di reazione del sistema immunitario, favorisce la crescita armonica delle ossa. Tuttavia solo un’esposizione al sole fatta con buonsenso, permette di trarne vantaggi adeguati.
Che cosa succede se si esagera
Quando la pelle viene esposta per troppo tempo alle radiazioni solari, compaiono delle irritazioni ed infiammazioni definite scottature solari. Le scottature sono ustioni di primo grado (nei casi più gravi di secondo grado), perché interessano solo gli strati più superficiali della pelle, l’epidermide, rompendo i legami delle due principali proteine che la formano: il collagene e l’elastina.
I sintomi
L’esposizione senza protezione di creme adeguate ai raggi ultravioletti provoca un fastidioso arrossamento detto eritema solare (primo grado), associato gonfiore, presenza di bolle acquose (secondo grado), prurito e senso di forte irritazione e fastidio. Nelle vere ustioni solari più importanti (interessano una grande superficie corporea, e sono più frequenti in estate) possono essere presenti anche febbre, nausea e vomito.
Alcuni pratici consigli
- Bisogna esporsi al sole con criterio, in particolare se si vive in città
- Proteggere la testa del bambino con un cappello, e proteggere i suoi occhi con gli occhiali da sole
- Usare regolarmente le creme solari ad alta protezione se ci si espone al sole, non solo al mare o in montagna, ma anche in città
- Usare creme idratanti e rinfrescanti
- Dopo la scottatura si possono fare impacchi freddi ed umidi con acqua e bicarbonato
- Se invece si formano delle bolle è meglio cercare di non romperle
- Se compare febbre o nausea bisogna rivolgersi al medico