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Bambini, cellulari e tumori

Usare il telefono cellulare può far male e provocare tumori al cervello?  In particolare può far male ai bambini più che agli adulti?

Queste domande sono sempre presenti non solo nei media, ma anche nei genitori dei bambini ed in particolare dei ragazzi, i quali oggi non concepiscono la loro vita senza gli smartphone: un adolescente su 4 è sempre online.

Purtroppo gli studi scientifici sono controversi e non esiste una risposta chiara e certa, alla quale il personale sanitario e tutte le persone possono fare riferimento.

Esistono studi, almeno 31 ricerche, svolte in  Francia per circa 11 anni (MTHR Program), che non hanno mostrato nessun aumento dell’incidenza di tumori nell’uso dei cellulari. Si ritiene che non tutti gli studi sono stati fatti in modo completo e pertanto, il rischio può esistere perché i cellulari emettono una forma di radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti che potrebbero essere cancerogene. Questa forma di energia può essere assorbita dai tessuti vicini al dispositivo quando questo è in funzione, come scrive il National Cancer Institute.

Esistono studi che dicono che il rischio di contrarre tumore al cervello può aumentare, se si superano le 15 ore al mese di utilizzo con contatto diretto del dispositivo mobile con il cervello.

D’altra parte esistono altri studi come quello svolto dall’Università di Sidney dove hanno indagato dal 1982 al 2012 oltre 34.00 utilizzatori di cellulari, e non hanno riscontrato nessun aumento di cancro al cervello nella popolazione esaminata (sono però esclusi i maschi sopra i 30 anni dove è stato riscontrato un leggero incremento della malattia).

Quasi come risposta a questo studio sulla MIT Technology Review è apparso un lavoro svolto su oltre 2.500 ratti e topi esposti a varie quantità di radiofrequenze tipiche dei cellulari, in ambienti appositamente realizzati per valutare i loro effetti, hanno dimostrato un incremento del rischio di neoplasie nei topi maschi.  Ed un peso più basso alla nascita, quando i topi sono stati esposti alle radiazioni in utero. 

In questa ricerche è stata trovata, una bassa incidenza di gliomi maligni nel cervello e schwannomi nel cuore dei ratti maschi esposti .

In definitiva cosa posso consigliarvi?

Credo che con questi dati discordanti sia valido sempre il principio di precauzione. Risulta molto difficile stabilire o escludere il livello di rischio poiché la tecnologia dei cellulari è in continua evoluzione. Pensate che i primi smartphone sono comparsi nel 1993, dieci anni dopo l’inizio delle osservazioni fatte dallo studio dell’Università di Sidney. Pertanto i risultati degli studi sono tutti discutibili e comunque non completamente affidabili. Le radiofrequenze possono essere pericolose per le cellule cerebrali umane. Anche l’OMS nel 2011 le ha classificate come possibili cancerogene.

Credo che sia importante essere molto cauti nell’esporre i bambini a queste radiofrequenze, insegnando loro (e dando noi l’esempio)  ad usare gli auricolari, a non dormire con il cellulare sotto il cuscino e vicino alla testa, a spegnerlo al sera ed andare a letto, e non portarlo nelle tasche dei pantaloni, o almeno a tenere il lato tastiera verso il corpo e la batteria verso l’esterno, a non comunicare solo attraverso questi mezzi, e quando lo fanno il tempo di uso deve essere breve, con vivavoce o auricolare.